LE ORIGINI DELL' EXPLORER 20

 

EXPLORER 20'
La storia - la barca - il kit
di Daniele Campanelli
EXPLORER 20' "LA STORIA"
Quando nel 1997 iniziai a "pensare" a quello che di li a qualche mese chiamammo Explorer venivo da esperienze di autocostruttore, specie umana conosciuta come "grulli" .
In precedenza avevo fatto esperienze come restauratore di vecchie derive quando con amici si rimetteva in sesto tutto quello che ci capitava sottomano, era ed è nel nostro DNA di gente che a sempre qualcosa da fare, aggiustare, pensare.
Alcuni lavori come il restauro di uno Strale in legno vennero perfetti, poi fu la volta di un minitonner, settima classe IOR progettato da Dick Carter, presi con un amico lo scafo e la coperta in vtr da un cantiere fallito, lungo 7,31 largo 2,54 circa 1000 kg di dislocamento.
Una barca che ci diede tante soddisfazioni durante la costruzione e successivamente in regata e in crociera.
Forse, anzi sicuramente lo spirito di autocostruttore è sempre attivo, quando hai finito un lavoro stai già pensando a quello che vorresti fare ed ecco che mi metto in testa un'altra barca sempre piccola perché le finanze non permettono di fare di più.
La barca doveva essere leggera, veloce, carrellabile per permetterci di navigare fuori dall'adriatico, così con un pò di disegni, schizzi e idee sento alcuni progettisti che conoscevo se potevano trasformare in un progetto concreto i mie disegni, ma in quel periodo erano tutti occupati in progetti molto più importanti e non avevano tempo di seguire il mio.
Leggendo tempo dopo un articolo su Bolina di una piccola barca (Miss Carolina) progettata dall'ing. Bertorello mi misi in contatto con lui e da li nacque l'intesa per l'Explorer.
Ci trovammo d'accordo su tutto, la barca che pensavo di costruire coincideva con le idee di Carlo Bertorello.
Successivamente convinco ad aiutarmi il mio amico Renzo Ricci professionista del settore e titolare di un cantiere "............ dico dai Renzo che se va bene qualche barca la vendi" così partiamo per costruire gli stampi femmina e non un one off.

La costruzione del modello era un'esperienza che ancora non avevo provato, una sensazione bellissima era come modellare una statua.


Col primo Explorer feci su e giù per l'adriatico per testarlo in qualsiasi condizione di mare e di vento, fu memorabile e un pò da incoscienti una regata che facemmo da Senigallia a Numana e ritorno "la 40 miglia dell' adriatico", quel giorno soffiava un forte grecale con mare molto mosso e vento sui 25-30 nodi, eravamo indecisi se partire o meno, alcuni armatori con barche più grandi della nostra rinunciarono, gli altri con fatica si allinearono sulla linea di partenza, noi stavamo li a guardare senza aver preso una decisione.
La regata parti, noi dal molo vedendo allontanarsi le barche ci guardammo in faccia ancora una volta, poi OK !! ragazzi andiamo.

Tagliammo la linea di partenza 45 minuti dopo gli altri ma l'Explorer fece una cavalcata entusiasmante senza mai metterci in difficoltà.
A Numana arrivammo 5 minuti dopo il primo, la sera in banchina non si parlò d'altro.
Il giorno dopo la partenza da Numana per il ritorno stesse condizioni sempre grecale e mare sempre più grosso e via altra cavalcata, oramai avevamo preso fiducia ed eravamo in sintonia con la barca e il mare.

La regata la portammo a termine senza danni e con successo, si correva in tempo reale primi di classe (fino a 8 mt) e terzi assoluti dietro un dodici metri e una barca di 10 , ragazzi !! questo è l'Explorer e questa è la barca che volevo, una barca che se pur piccola ti riporta a casa, una barca che ti da fiducia specie quando le condizioni  si fanno dure, questo secondo me è importantissimo, una barca che permette a 3-4 persone di fare delle crociere costiere cosa che ho provato di persona, si timona facilmente e perdona gli errori dei principianti.
Ora fortunatamente qualche barca siamo riusciti a venderla e d'accordo col cantiere esiste una versione in kit per autocostruttori.
 
Lunghezza f.t.  6.18 m 
Lunghezza al Galleggiamento 5.95 m
arghezza Max  2.40 m
immersione  0,5 - 1,40 m
dislocamento 700 kg
zavorra 180kg 
Superf.velica di bolina  23 m2
Superfice Gennaker  32 m2
LA COSTRUZIONE DELL'EXPLORER:
Le linee di carena ricalcano la filosofia dei Mini Transat, veloce, con corpo prodiero stellato per non battere sull'onda e poppa larga e piatta per planare, la coperta semplice e funzionale con pozzetto per quattro - cinque persone.
Ottimo controllo della barca anche a barca sbandata, passaggio sull'onda morbido, bulbo mobile con siluro, barca autoraddrizzabile e inaffondabile.
La coperta e le murate dello scafo sono in sandwich con anima in termanto di densità e spessori variabili e resina poliestere, il fondo dello scafo è in laminato pieno.
I rinforzi consistono in una paratia di prua che divide il gavone dell' ancora (schiumato) dalla cabina, due semi paratie centrali che rinforzano la scassa di deriva e reggono le deformazioni che possono dare le lande a murata e le sollecitazioni che trasmette l'albero poggiato in coperta, da queste due semi paratie si ricavano due mobiletti dove si può in uno installare un wc marino e nell'altro un piano cottura con lavello.

L'ultima paratia è posta verso poppa per delimitare la zona delle cuccette a murata con il gavone, il gavone può contenere materiali come i parabordi , le cime, il serbatoio del motore ecc. contiene anche le due casse stagne che con quella di prua assicurano l'inaffondabilità della barca.
Tre longheroni insieme alle paratie danno la dovuta rigidità all'insieme quello di prua è posto al centro, parte dalla scassa di deriva e va fino alla paratia di prua, gli altri due sono verso poppa delle due semi paratie e fanno da appoggio alle cuccette.
Non ci sono controstampi strutturali, c'è solo un controstampo di finitura all'interno della cabina sotto la tuga.
La deriva èin vtr con anima in poliuretano, la zavorra è assicurata da un siluro in piombo all'antimonio che permette alla barca di raddrizzarsi da una scuffia di 126° .
Il meccanismo che permette di alzare la deriva è molto semplice, una barra filettata con manovella tipo winch entra da sopra la tuga fino ad una chiocciola filettata posta sulla testa della deriva girando da fuori la manovella la barra filettata entra dentro la deriva in una sede fatta da un tubo di acciaio inox , in poco tempo il pescaggio si riduce da 1,50 a 0,45 mt.
Se non si ha esigenze di pescaggio tirare su la deriva serve sono in caso di carrellabilità così si può usare il timone fisso, altrimenti per raggiungere il minimo pescaggio si deve montare il timone mobile a baionetta.
Le configurazioni dei timoni sono quattro:
1)  un timone fisso, è consigliato a chi fa regate, è la configurazione che ho io sul mio Explorer
2)  doppio timone fisso tipo mini transat consigliato a chi vuol fare lunghi percorsi, sono più corti di quello fisso e disassati rispetto la verticale
così anche con forti sbandamenti quello sottovento lavora con la massima efficienza e quello sopra vento quasi esce dall'acqua riducendo l'attrito,
ottimo di bolina favoloso  al lasco, con vento forte la barca corre come se fosse su due binari, con un piccolo autopilota si naviga in solitario senza
problemi, l'ho usato sul prototipo e sul mio Explorer rosso ...... una favola !!! altro vantaggio che si ottiene con il doppio timone è quello di
montare il motore fuoribordo in posizione centrale.
3)  un timone a baionetta, si riduce il pescaggio al minimo ed è possibile toglierlo dopo ogni uscita così si evita di dare l'antivegetativa, questo
timone ha una forma particolare, tipo banana con la curva verso prua, questo per non perdere la compensazione che ha il timone fisso.
4)  doppio timone a baionetta ha le caratteristiche del doppio fisso con il vantaggio di ridurre il pescaggio.
L'albero è in alluminio a 7/8 rastremato con un ordine di crocette acquartierate, senza paterazzo, abbiamo usato fino ad ora alberi della Vescaf molto robusto però secondo me un po' troppo pesante per l'Explorer e alberi della Licospar veramente ottimi e leggeri, per risparmiare si può fare anche l'albero in casa comprando solo il profilo e lavorandoci su da soli, non si avrà un albero rastremato ma il risultato è sicuramente buono.
Boma e bompresso sono anch'essi in alluminio, quest'ultimo è rastremato e viene montato in coperta con una rotaia per renderlo orientabile così si guadagnano circa 15° di sopravento permettendo di portare con efficacia un gennaker quasi in poppa piena.
Con l'attrezzatura di coperta ci si può sbizzarrire alla grande, partendo da una configurazione standard molto semplice ed efficace tipo deriva, si arriva volendo ad una più sofisticata e personale soluzione, dipende da che uso se ne vuole fare della barca.
 
 


EXPLORER 20' KIT
E' un kit pensato per gli autocostruttori, per chi la barca la vuole personalizzare e spendere meno.
La versione che viene proposta agli amici del cantierino è particolare, la barca avendo il certificato CE cat.C (può navigare fino a 12 miglia dalla costa con le opportune dotazioni e nelle condizioni di mare e vento previste dalle leggi) non può essere acquistato con solo scafo - coperta ma ad un preciso stato di avanzamento che comprende: scafo e coperta da assemblare, controstampo tuga assemblato, interni da verniciare
coperchio tambuccio
sportello gavone di prua e poppa
timone con barra
deriva assemblata
disegni (piano velico, disegni dei particolari in acciaio, disposizione
degli interni e delle attrezzature di coperta)
questo è il pacchetto minimo.
Per avere il certificato CE si farà un sopraluogo finale prima di mettere la
barca in acqua per controllare che tutto sia stato eseguito come da progetto.
Completare l'Explorer è molto facile non si può sbagliare il cantiere ed io siamo sempre a disposizione per qualsiasi  chiarimento e aiuto.
L'attrezzatura di coperta è minima e molto semplice da montare, all'interno si può montare il w.c. marino, un lavello, fornello, un tavolo e tante altre piccole cose basta ingegnarsi un po', logicamente lo spazio è limitato per un 6 metri e 20 ma vi stupirà per le possibilità che offre.







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